Prof.ssa Silvia Magistrini - Italia

Verbanese, insegnante di Lettere presso il Liceo Cavalieri di Verbania e Assessore comunale con deleghe all’Istruzione, Cultura e Politiche Giovanili.

Da diversi anni realizza con i giovani nelle scuole del Piemonte percorsi di Educazione alla Memoria della Resistenza, della Deportazione e della Shoah collaborando con i superstiti dei Campi e accompagnando viaggi studio collegati ad un Concorso regionale annualmente promosso.

Partecipa per conto del Comune alle attività degli “Enti Locali per la Pace”, per promuovere una cultura di pace nelle scuole e nelle città.

Attraverso il Consiglio Comunale dei Ragazzi (C.C.R.), nato a Verbania in questi ultimi anni, attiva e sostiene interventi concreti nelle classi dell’obbligo per far vivere ai ragazzi esperienze efficaci e costruttive di gestione e soluzione dei conflitti.

Docente presso l’Università della Terza Età nel Corso di Letteratura, lavora da parecchi anni in percorsi interculturali per la promozione di una cultura dell’alterità nel mondo che cambia.

Organizza le Stagioni Teatrali, il Teatro “Ragazzi” di tradizione più che ventennale, i Caffè Letterari; collabora all’organizzazione della Stagione Musicale e alle diverse proposte culturali attive in Città.

Promuove la Cultura del Volontariato attraverso il Progetto “Mappamondo” (opuscolo inviato alle scuole che presenta le Associazioni della città e offre la possibilità di incontri nelle scuole. In questi anni più di 7000 studenti hanno avuto la possibilità di ascoltare e lavorare con i Volontari.

 

Elogio della lentezza. La pedagogia della lumaca

Passare dalla velocità alla lentezza può essere una buona scelta educativa per le giovani generazioni, destinate nel mondo d'oggi a seguire i ritmi frenetici imposti loro dall'esterno, ma che non corrispondono invece al bisogno di crescita spirituale, etica e relazionale dei ragazzi. Le relazioni buone richiedono tempo, silenzio, soprattutto ascolto vero e reciprocità. Possiamo allora cambiare un poco le nostre abitudini per essere più vicini e attenti ai nuovi bambini, adulti di domani. In questo cambiamento faremo del bene anche a noi stessi, perderemo tempo per guadagnare tempo, spegneremo immagini per acquisire sguardi, nutriremo il silenzio di pensiero per allevare momenti di amore e di condivisione. Un altro mondo è possibile.